La nuova forma di schiavitù: mangiare la carne
La nuova forma di schiavitù: mangiare la carne, perennemente un servo del sistema, prima ti dicono cosa mangiare e poi devi pagarli per curarti...
Pensiamo al mondo universitario, dove portaborse figli di altri professori, che poi diventano professori spartendosi cattedre, si ritrovano come consulenti di ministri, che poi avallano riforme senza neanche saper fare due conti.
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Capretto cerca di tornare da sua madre ma è segnato... |
La disinformazione, invece, permette di lucrare molto per il beneficio di pochi, ed ecco che case produttrici colluse con politici corrotti permettono di vendere alimenti senza criterio addirittura alcool nelle merendine dei bambini per farli diventare dipendenti (cosa da ergastolo, e la politica è inerme e collusa), o far passare i salumi come qualcosa di naturale, genuino ed il latte come alimento sano e purificante (cercate sul motore di ricerca Google, "latte ed ossa", e notate chi li scrive, se un professore universitario di una importante università, meglio se americana, andate sul sicuro, per es. Harvard USA, Campbell, ma divertitevi a trovate e leggete, anche, la contro informazione, scritta per es. sul Corriere della Sera - in verità in fondo alla pagina ora ha inserito per coscienza il conflitto di interesse - per chi riesce a notarlo, ovviamente -, si tratta di un ricercatore (da notare dove lavora) ma che fa parte anche del Comitato Scientifico di Assolatte!).
Ancora il TG1, dove si afferma che l'invasione di cavallette in Africa è dovuta ad una mancanza nell'uso dei pesticidi?! Non alla devastazione di un territorio... Alla mancanza di zone umide, o di predatori naturali... No servono i pesticidi che aggravano il problema...
Sempre TG1 dove si afferma che la carenza idrica si potrà risolvere solo raccogliendo meglio l'acqua piovana... A parte che non piove... E qui siamo alle comiche... Ma, neanche un accenno agli allevamenti intensivi di carne che prosciugano enormi quantità d'acqua, in parte sovvenzionate da contributi pubblici.
Parlare di ambiente e non chiudere gli allevamenti intensivi significa negare l'evidenza scientifica e per i giornalisti essere collusi con chi produce carne, per non dire ricattati o corrotti dalla lobby della carne (infatti gli stessi minacciano di ritirare pubblicità a fronte di notizie non gradite... Pagate con i loro sporchi soldi procurati dalla agonia di povere bestie innocenti).
Il silenzio della Chiesa è imbarazzante (lo dico da cattolico) a fronte di affermazioni di qualificati scienziati dove indicano che la fame nel mondo sarebbe risolta se gli stessi campi usati per far mangiare gli animali fossero utilizzati per produrre direttamente cibo per l'uomo, con un risparmio d'acqua enorme.